28/01/10

Ali d’Acqua XIII

Water Wings XVI Ground Zero 1

Ground Zero

Tim non aveva mai visto tanta polvere, in vita sua, sentito tanto rumore tutto insieme -sirene, urla, lamenti, scricchiolii, sordi boati, schianti come di vetri che esplodono - e non aveva mai avuto così tanta paura. Non quella che lo assaliva a volte, di notte, quando tutto diventava silenzioso e scuro, e certe ombre nella sua cameretta si allungavano, minacciando di fargli il solletico ai piedi. Quella era una paura che bastava chiudere gli occhi, e sforzarsi di mettersi a dormire, per scacciarla. Ora provava il terrore di rimanere per sempre solo. Quando tutto il centro di San Francisco esplose, Tim fu sbattuto contro un’auto e perse i sensi. Quando si risvegliò, sua mamma era scomparsa.
Si aggirava come un sonnambulo fra i detriti e le macerie, mentre la nube di polvere densa gli impediva di vedere a più di un paio di metri, e gli entrava negli occhi e nei polmoni, facendolo starnutire. Strane figure gli passavano accanto, correndo, o barcollando, alcune coi vestiti strappati, altre coperte di sangue, tutte rivestite di una patina di polvere grigiastra, che li faceva sembrare come quei personaggi dei videogame dell’orrore.
Poi c’erano i poliziotti, i pompieri, che correvano qua e là, e Tim non capiva perché non lo vedessero, e anzi, quando cercava di fermane uno, questo gli dava una carezza, o uno scappellotto, biascicava qualche parola e correva via di nuovo, verso il punto in cui il fumo era più denso.
Ormai era chiaro, non avrebbe più rivisto la sua mamma. Si mise a sedere sul bordo del marciapiede, poggiando il mento sulle mani, un’espressione assente sul viso, mentre i rumori intorno a lui sembravano allontanarsi, quasi risucchiati dalla nuvola di polvere che, lentamente, si abbassava a livello della strada.
Sarebbe rimasto solo, per sempre, per sempre sempre. Una lacrima iniziò a rigargli la guancia, scivolando e portando via la polvere, mentre un’altra iniziò a formarsi sul bordo dell’occhio.
- Come ti chiami? - una voce dolce, e la sensazione di una mano forte e salda sulla sua spalla. Tim alzò la testa, piegandola leggermente indietro.
- Tim - disse, rivolto alla figura alta e vestita di nero che lo sovrastava.
- Ti sei perso?
- Si... no... si, mia mamma...
L’uomo alto e vestito di nero indicò un punto, alla loro sinistra, dove la polvere iniziava a diradarsi. Tim guardò in quella direzione, e per un momento il suo cuore smise di battere.
- Mamma! – urlò, scattando in piedi e correndo verso la figura che stava uscendo barcollando, da quell’inferno grigiastro. Si fermò un attimo, prima di raggiungerla, voltandosi verso l’uomo in nero. Lo fissò per un attimo, come studiandolo. Poi gli sorrise, e mormorò un “grazie”, a voce così bassa che probabilmente quell’uomo nemmeno sentì.
Michael ricambio il sorriso, e senza aprire le labbra, rispose con un “mio dovere”, che Tim sentì benissimo, dentro il suo cuore, più che nella testa.
Poi la figura vestita di nero si voltò e, fischiettando una canzone di Jimi Hendrix, si addentrò nella nube di polvere, verso l’epicentro del disastro.

2 commenti:

  1. Dopo una catastrofe, si ha poco tempo per capire quello che succede, anzi, il tempo di capire non c'è. Ci si concentra sulle cose importanti che si perdono, come è giusto che sia. Non importa se il resto del mondo continua a vivere, i pensieri vanno a ciò che non si ha più.
    Tim a ritrovato il bene più caro in mezzo a tanta confusione, tra le macerie della vita andata in pezzi. Anche grazie a un Angelo. Perchè gli Angeli salvano la Vita. A tutti quelli che credono in Loro.

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  2. azzzzzz ke lumaca il pc...nn riesco ad entrare nello studio di Samy..tutto si blocca..riproverò domani. Concordo con lei..gli Angeli, rappresentano anke la speranza.. Michael, ha fatto "risorgere" fra le macerie e la polvere, la mamma di Tim, è stato un miracolo.. Ha sentito la solitudine del bambino..quella ke ti tocca il cuore, quando una persona amata o cara, ti viene a mancare o se ne va..i miracoli esistono x davvero..dipende da noi, credere se possono accadere oppure no..io ci credo:-)) ciao Robi..ti abbraccio

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