20/07/10

Magic Waters X

MW X

La Profezia

Un urlo improvviso, seguito da passi concitati lungo il corridoio, fecero sobbalzare Don Melville, immerso nella lettura di un vecchio manoscritto.

- Sarà giunto il momento? - mormorò a fior di labbra l'uomo, aggrottando le sopracciglia.

Tornò a concentrarsi sulle righe sbiadite del grande volume poggiato sulla scrivania, ma facendo attenzione a ogni rumore - anche il più piccolo - che provenisse dalle camere adiacenti. Salmodiava il contenuto di quelle pagine come una preghiera sussurrata.

Dalla finestra aperta, un soffio di vento leggero ma insistente smuoveva le tende di lino, che si ingolfavano simili alle ali di un angelo. Il rumore del mare penetrava la semioscurità, rischiarata soltanto dal bagliore della lampada posta sopra lo scrittoio.

Don Melville si alzò lentamente, dirigendosi verso la finestra. Fissò l'oceano, il viso pensoso. Rifletteva sugli ultimi avvenimenti, e il senso delle parole riportate nei libri: forse l'attesa era terminata.

Le onde iniziarono ad incresparsi con sempre maggiore violenza, sollevate da quel vento che ora soffiava più forte, e dalla forza della marea. Melville sorrise, illuminato da un pensiero improvviso. Con due passi tornò allo scrittoio, sfogliando velocemente le pagine, finché trovò quella che cercava. Lesse con attenzione la Profezia, nonostante l'avesse ormai imparata quasi a memoria:

- "Letto di Mare in Tempesta,

Coperto da Sogni Realizzati,

Sospiri di Dio sfumati di Oro antico.

Luce d'Acqua Cristallina,

Che scorre lungo le Vie del Cielo,

Pioggia di Note cantate dall'Aria in Tormenta.

Lama di Sole nutrita dalla Pietra,

Protetta da Rugiada di Schiuma sfuggita alla Marea,

Riflessi colorati di Navi di Cristallo.

Polvere di Luna scheggiata da Fuoco di Magia,

I Prescelti risvegliati dal respiro della Carne,

Arriveranno alla Battigia sulla Cresta dell'Onda."

Mentre leggeva il sorriso sul suo volto si allargava, e una luce gli brillava in fondo agli occhi. Anche se non poteva vedere attraverso i muri, sapeva quello che stava accadendo ai suoi giovani amici. Il sangue cominciava a respirare; presto i Prescelti si sarebbero risvegliati. Perché ormai era sicuro fossero loro i soggetti delle Profezie.


La luce dell'alba filtrava dolcemente tra le tende accostate, accarezzando i corpi nudi distesi sul letto, ancora abbracciati nel sonno. Kim aprì gli occhi, muovendosi con cautela per non svegliare Max. Adorava quel momento del mattino, ancora di più dopo una notte trascorsa in completo abbandono a quell'uomo che già sentiva in qualche modo suo.

- Buongiorno, piccola - il saluto sussurrato di Max, accompagnato da una delicata carezza le procurò brividi di estasi, riportandole alla mente i momenti in cui era stata sua.

- Buongiorno, Cavaliere! - scherzò lei, riferendosi a quel sogno che era stato il prologo alla loro unione.

Max la baciò dolcemente, poi, mettendosi a sedere sul letto, iniziò a guardarsi intorno - A proposito di Cavalieri e stanze segrete... che dici, Sirenella, andiamo a cercare quella del tuo sogno?

Kim annuì, sorridendo. La prospettiva di perlustrare un castello alla ricerca di un luogo nascosto, dopo una notte passata a fare l'amore con un Cavaliere medievale, la faceva sentire come in una favola - Forza, andiamo! Una doccia veloce e sono pronta - esclamò eccitata, saltando giù dal letto, e saltellando allegramente verso il bagno. Il giovane rimase seduto, appoggiando il viso sul palmo della mano, mentre ammirava il seno perfetto della ragazza ancora nuda, che si sollevava e abbassava seguendo i suoi movimenti.


Max controllava i volumi che aveva letto la sera precedente, alla ricerca di quello con le informazioni sulla stanza segreta. Kim, curiosa, vagava per la biblioteca studiando la quantità di libri contenuti sugli scaffali, e sfiorandoli con le dita.

- Mi pare fosse qui... - il ragazzo si grattò la testa scoraggiato - eppure non riesco a trovare la pagina... questi vecchi manoscritti sembrano tutti uguali!

- Bell'archeologo che sei! - disse Kim scherzando - Non riesci nemmeno a distinguere un libro dall'altro - continuava a toccare le pregiate copertine in pelle di quegli antichi volumi, che riposavano sugli scaffali, in cui era contenuta tanta sapienza, e tanta storia. Non era mai stata una grande amante dei libri, tutt'al più leggeva qualche romanzo di quelli che andavano per la maggiore, ma inspiegabilmente in quel momento si sentiva attratta dai tomi che riempivano l'intera stanza. Il titolo di uno di quei libri catturò la sua attenzione. Lo prese, estraendolo dallo scaffale per sfogliarlo, ma prima che potesse aprirlo fece un balzo all'indietro.

- Max! Max! - chiamò stupefatta - Vieni a vedere, corri!

L'archeologo con pochi balzi fu presso di lei, e sul viso gli si dipinse la stessa espressione sorpresa della ragazza: uno degli scaffali si era aperto come fosse una porta, e al di là si vedeva l'ingresso di quello che sembrava un passaggio per i sotterranei del castello.

- Io non ho fatto niente... ho solo preso questo libro! - disse Kim preoccupata dell'eventuale reazione di Don Melville a quello che reputava un danno alla preziosa biblioteca di famiglia.

- Hai fatto bene, invece! Credo proprio sia il passaggio segreto che cercavamo...

- Come ricercatrice sono meglio di te - scherzò la ragazza, rincuorata - e non ho nemmeno la laurea in archeologia!

- Ti prendo come mia assistente, seduta stante - disse Max, ridendo a sua volta - Dai, vieni, vediamo dove porta questo cunicolo.

All'ingresso del passaggio c'era una nicchia nel muro, contenente diverse lunghe candele. Max ne prese una, invitando Kim a fare altrettanto. Dopo averle accese, e scambiato un ultimo sguardo di incoraggiamento, si avventurarono lungo quel tunnel che scendeva verso il basso.

Nessun commento:

Posta un commento