06/01/10

Ali d’Acqua X – Parte Prima

Water Wings XII

La Fine del Domani?

Parte Prima: la caduta dell’Arcangelo

Rivedere i particolari del disastro spezzettati in fotografie dai colori vividi e netti, creava il necessario distacco per poterne discutere, e di questo Gabe fu grato alla sua fedele Nikon.
Era in piedi, con una mano appoggiata sulla scrivania del Capo, e mentre parlava con lui, l’occhio cadeva ora a una ora all’altra delle fotografie che aveva appena finito di stampare. Steve invece fissava quelle immagini, quasi ipnotizzato. In tanti anni di mestiere non aveva mai visto una rappresentazione dell’orrore così iperrealista.
- Che dicono le autorità? - chiese, giocherellando con la stilografica, che batteva ritmicamente sul piano del tavolo in vetro.
- Brancolano nel buio - rispose Gabe - tanto per usare una frase che, in questo caso, mi pare azzeccatissima.
Steve sollevò lo sguardo dalle foto e fissò il fotografo. Gabe ricambiò lo sguardo.
- Lascia stare – continuò - piuttosto, ci sono dati precisi sul numero delle vittime, l’entità del disastro?
Il Capo volse lo sguardo in direzione della finestra alla sua sinistra, di là dalla quale San Francisco si stagliava netta, nella luce del primo pomeriggio - Non ancora, ma ci aggiriamo sulle 350...
- Mio Capo... - mormorò Gabriel. Steve lo guardò di nuovo.
- Che hai detto?
- Nulla - rispose l’Arcangelo, mordendosi il labbro, per essersi lasciato sfuggire quell’esclamazione - Cosa facciamo con queste?- continuò, indicando le foto.
- Direi... - iniziò Steve, interrompendosi immediatamente, mentre una sorda vibrazione che aumentava sempre di più, attraversava il pavimento e i muri della stanza. Gabe si appoggiò al muro, e la vibrazione gli trapassò la schiena, sempre più forte, mentre tutto nell’ufficio sembrava tremare, e sdoppiarsi. Steve aveva gli occhi spalancati e le mani strette sul bordo della scrivania. Poi, come era iniziata, la vibrazione finì, e i due si fissarono negli occhi.
- Una piccola scossa di terremoto - mormorò Steve, sospirando - la solita Frisco...
- Già - disse Gabe, imitando un’ombra di sorriso. Perché sapeva che era un’altra, la reale causa di quella vibrazione: il Leviatano era entrato in azione.

Volò con tutta la velocità che le sue ali divine permettevano, e in pochi secondi raggiunse il centro della città. E lo vide. Il Leviatano rimaneva nella propria dimensione, leggermente sfalsata rispetto a quella del piano di realtà che conteneva la Terra. A vederlo così -e solo gli occhi dell’Arcangelo potevano scorgere i diversi piani dimensionali contemporaneamente- sembrava una dissolvenza incrociata di immagini: due sequenze di filmati sovrapposte di cui una, la città con le sue frenetiche attività, il traffico, la gente, gli edifici, più nitida, e contrastata; l’altra, la massa grigiastra e viscida del Leviatano, con le bolle di antimateria che pulsavano come bubboni sul punto di esplodere, trasparente ed eterea.
Gabriel si era posto sul limite dei due piani di realtà, e anche lui rimaneva invisibile agli occhi indiscreti dei Sanfranciscani, e di ogni apparato tecnologico in grado di riprendere la scena. C’era poco tempo da perdere, e lo sapeva: il Leviatano stava materializzandosi nella dimensione terrena, con le sue bolle letali in procinto di annullare istantaneamente pezzi di San Francisco, ripetendo la scena che aveva fotografato, qualche ora prima, ma in una più vasta area della città.
Senza pensarci, materializzò la Spada di Luce, che brillò diafana nella sua mano, e si preparò ad attaccare. Pensò a Grace, e si chiese dove fosse, e cosa stesse facendo in quel momento. Il loro legame telepatico gli riportava sensazioni contrastanti: risoluzione, decisione, paura. L’Ondina stava probabilmente approntando la sua linea di difesa contro il Kraken. Ma più di questo, Gabriel nn riuscì a sentire.
Si lanciò contro la massa grigia del Leviatano, che si muoveva bulbosa e lenta, fra i due piani di realtà, e affondò la spada al centro della Cosa, dove secondo logica dovevano esserci organi vitali. Ma il Leviatano non era un essere vivente, non nel senso canonico della parola, e l’attacco dell’Arcangelo non sortì altro effetto, se non quello di aumentare la massa del Mostro.
Gabriel si allontanò di qualche metro, fissando quell’oscenità diventare più grande, le bolle di antimateria che rilucevano di un lucore giallastro, pulsando come bozzoli contenenti forme di vita inimmaginabili. Era quasi affascinato da quella visione, ipnotizzato, un senso di nausea che sfociava in angoli nascosti della sua mente, quelli che, nonostante la sua natura Divina, non riuscivano a comprendere la piena ed esatta natura del Male.
Quell’esitazione di un momento fu la sua fine. Il Leviatano lanciò una bolla di energia, che avvolse Gabriel, senza dargli il tempo di reagire, mentre un’altra bolla imprigionava la Spada di Luce, allontanandola da lui. L’Arcangelo fu attraversato da onde di puro dolore, mentre la bolla diventava solida, chiudendosi intorno a lui. Per un attimo fu come se il fuoco dell’Inferno incendiasse ogni atomo del suo essere semidivino, e in quell’attimo il Messaggero della Luce credette che il Capo, quello che ha visto tutto, e tutto previsto, lo avesse abbandonato, o ingannato, o peggio.
Per un attimo. Perché subito la coscienza di sé abbandonò l’Arcangelo, e Gabriel si accasciò all’interno della sfera, come una marionetta priva di vita a cui avessero tagliato i fili.
Da qualche parte in Paradiso, una Luce si spense.

1 commento:

  1. Il mondo gira senza accorgersi di quanto tutto può finire in un attimo, o poco più. Si abbandona all'inerzia senza pensare che da un momento all'altro può spuntare il Leviatano e distruggere le sue vite viziate.
    Se Dio non avesse creato gli Angeli, nessuno si curerebbe di combattere il male. Ma Angeli e Arcangeli sono lì, e lottano fino a che l'ultimo sorso di luce brilli, anche impercepibilmente, per far sì che la Vita continui.
    La Luce di Gabriel sembra sia spenta, il Capo agisce per vie misteriose. Ma se sapeva che il Mostro fosse imbattibile, perchè perdere il più valoroso degli Uomini tra le schiere degli Angeli, e lasciare incustodita e scoperta, vulnerabile agli attacchi la Parte di Paradiso più bella del Cielo? C'è qualcosa che non torna, e in qualche modo, invece, ci sarà Qualcuno che tornerà.

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