IV
I colori di Hollywood
Seconda Parte
Continuo a scherzare in modo più o meno disinvolto, facendo finta di niente. Spalanco gli occhi avvicinandoli ai suoi, e cerco di metterlo un po’ in imbarazzo… una volta tanto mi piacerebbe vederlo arrossire!
-Forza Bob, guardali, cosa dicono i miei occhi?- lui però non si tira indietro, e non da segni d’impaccio, accetta la sfida che gli ho lanciato, e comincia a scrutarmi pensando a cosa asserire.
-Mmm… Ok bimba! “Apri gli occhi, e guarda il cielo pieno di sole. Il vento è calmo, gli uccelli canteranno che tu fai parte di ogni cosa…” . I Beatles… che mito! “Dear Prundence”… che canzone!- dice scuotendo la testa in segno di assenso alle sue stesse parole. Rido, non è possibile che abbia una frase da citare per ogni circostanza! -“Dear Prudence, let me see you smile, Dear Prudence, like a little child, The clouds will be a daisy chain. So let me see you smile again. Dear Prudence, won’t you let me see you smile?”- continua cantando, impegnandosi a fare gli accordi giusti su una chitarra immaginaria.
-Allora! La smetti con le citazioni? Ti avevo fatto una domanda, io, o no?– lo ammonisco ironicamente -anche se adoro sentirlo cantare!- portandomi le mani sui fianchi, e avvicinando gli occhi ancora di più ai suoi.
-Ok ok, la smetto!- risponde lui, alzando le mani e ridendo, in segno di resa, -Mmm…vediamo… Quello che dicono questi occhi non lo so, ma di sicuro non sono tristi,- asserisce, fissando il suo sguardo nel mio, per fare un esame approfondito, –e sono anche molto belli…– aggiunge sottovoce, quasi impercettibilmente, come se quella frase gli fosse scappata contro il suo volere.
-Cosa?- Gli chiedo fingendo di non aver sentito, scostando di scatto gli occhi dai suoi. Quel complimento uscito d’istinto dalle sue labbra, mi ha provocato una piacevole morsa allo stomaco, e un sorriso falsamente divertito, perché in realtà, so che sorrido di piacere… vanità femminile?
-Ehy! Andateci piano, ragazzi- s’intromette Joe, poggiando una mano sulla mia spalla, e l’altra su quella di Bob, passando dietro di noi giusto il tempo di dire la sua solita parolina esuberante, piazzata lì apposta per metterci simpaticamente in imbarazzo, e poi fuggire via tra i tavoli del locale, -Gli occhi possono essere più pericolosi di un’arma da fuoco, non ve lo ha mai detto nessuno?- dice facendoci l’occhiolino, mentre si allontana. Il mitico Joe… più lo conosco, e più penso che sia matto!
-Dicevi?- continuo io, sperando di riprendere la conversazione dal punto in cui Joe ci aveva interrotto.
Mi piacerebbe sapere perché gli piacciono i miei occhi... cioè… se il suo gradimento è dovuto semplicemente al colore di verde chiaro, non molto comune, che mi è stato donato dalla genetica e da Dio, oppure magari all’espressività… La seconda ipotesi mi alletta di più… sapere di aver un bel colore d’occhi nascosto dietro uno sguardo da pesce lesso non è il massimo!
-… Niente… dai siediti, ti offro il caffè– risponde invece, cambiando discorso,
-Quindi mi dicevi, ieri sera sei andata a Pasadena, poi Hollywood… Ti è piaciuto?– no, non ha cambiato discorso, ha proprio virato da un’altra parte, tornando sulla strada senza curve… meglio così… mi sarei imbarazzata troppo… forse.
-Si, tantissimo!– rispondo, riprendendo un tono abbastanza tranquillo, lasciando perdere le mie considerazioni, e facendo tornare l’entusiasmo nelle mie parole, -Sono due zone che mi mettono allegria… con tutti quei locali dalle luci colorate…
-Hollywood non è mica solo luci colorate…- dice, interrompendomi bruscamente, come se volesse ammonirmi per il mio entusiasmo, -nasconde anche brutte storie…sai? Come l’assassinio di Marilyn, per esempio… Io non ci vado quasi mai da quelle parti, non mi piace molto…, mi mette un po’ d’ansia…- afferma con tono sicuro, dando l’ultima sorsata al suo caffè.
-Bob, ma che dici?!?- gli chiedo ridendo, stupita dalle parole pronunciate dalle sue labbra, -Che cavolo c’entrano gli omicidi con la “Walk of Fame”? Guarda, tu adesso ti alzi e vieni a Hollywood con me! È un ordine e non accetto un no come risposta! Rinuncio anche allo shopping che avevo in programma, oggi, per farti cambiare opinione!– dico in tono giocosamente minaccioso.
Continua…
Due occhi che fanno venire in mente i versi di "Dear Prudence" devono essere qualcosa di incredibile, di unico...
RispondiEliminaSe Bob, sempre apparentemente sicuro di sé, a volte scanzonato, altre volte più intimamente silenzioso, si lascia andare e canta le parole di Lennon-McCartney, sprofondando in quegli oceani che ha di fronte, sicuramente qualcosa dentro di lui è rimasto profondamente colpito, di più, affascinato, di più, ammaliato.
Certo, se trattasse di personaggi comuni, forse la fascinazione si potrebbe fermare a quel colore così particolare, e intenso. Ma questo racconto tratta di personaggi fuori dal comune, quindi è chiaro che, perdendosi in quegli oceani, Bob ha intravisto qualcosa di simile a una Verità, a un Assoluto, un Enigma e una Promessa, forse...
E non è un caso se, dopo i Beatles, si passa a parlare di cinema, con la possibilità di vedere Hollywood. La Terra dei Sogni è la naturale successiva tappa, dopo aver intravisto la Visione di una Realtà possibile, in due occhi da Sogno.
Belli come sentirsi a Casa.
Ti Amo, mia dolce Ondina dagli occhi verdi
Robi
SORELLINAAAAAAAAAAAAAAAA
RispondiEliminawow emozionante rientrare qui, dopo un po di tempo e trovare i post di california , sai col mause vado su e giu' li ho riletti tutti anke se li conoscono sorrido rileggendoli danno la stessa emozione di quando li ho letti la xma volta :-))
tbvbbbbbbbbbbbbbbbbbbb tanto un mega abbraccio a te & roby
:-))))))))))))))))))))))))) mary and family
vanità femminile??..può darsi, ma nn credo...la scrittrice, con semplicità e umiltà, avverte, già la conquista...riconosce ke Bob, è rimasto abbagliato, nn solo dai suoi okki...anke dalla sua freskezza e vitale irruenza...x Bob, è la vita stessa...sogno e realtà, miskiandosi sapientamente, li trasportano in un mondo fantastico, dove vive in armonia, l'Amore... Samy:urlo...porcapera devo staccà..rientro + tardi :smuuuuuuuuuuuak :))))))))))
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