10/05/09

California III – Seconda Parte


III

In viaggio verso l’orizzonte

Seconda Parte spekkio finito

 Improvvisamente mi è venuta una gran voglia di andare a fare un giro in macchina… Non so nemmeno dove, ma è irrilevante… ora so solo che voglio salire in macchina e guidare! Raccolgo le mie cose e salutando il proprietario del diner, mi dirigo verso l’uscita, sto per spingere la porta di vetro, ma qualcuno dall’esterno anticipa la mia mossa.

-Bob!alzando d’istinto lo sguardo, il cuore mi si è fermato per un attimo, quando mi sono trovata la sua figura slanciata davanti agli occhi.

-Già vai a casa?mi chiede sorpreso.

-No… sto andando a fare un giro in macchinaIn realtà non ne ho più molta voglia, mi farebbe maggiormente piacere restarmene all’Ocean Pie, ora che c’è anche lui… ma ormai l’ho detto, e non vorrei che il mio amico potesse fraintendere l’improvviso dietro front…

-Ah! E dove te ne vai di bello?mi chiede ancora, sorridendo con disinteressata calma. Non so perché, ma vorrei che chiedesse di accompagnarmi, o restare lì con lui, e invece continua a sorridere, cavoli!

-Veramente non lo so, sarà la macchina a decidere dove portarmirispondo ridendo, cercando nel sorriso un modo disinvolto per celare quella punta di delusione che mi ballonzola dentro.

-Wow! Anche a me venivano queste voglie, certe notti… da amante dello spirito on the road, non posso fare altro che dirti “Tira giù il finestrino e lascia che il vento soffi indietro i tuoi capelli, la notte è tutta per te, questa strada a due corsie ti porterà ovunque vorrai”. Parola del Boss!mi dice, facendomi l’occhiolino, rivelandomi che è una citazione tratta da una canzone di Springsteen -Vai e divertiti, poi domani voglio un rapporto completo della serataaggiunge sorridendo. A questo punto, direi che proprio non gli dispiace restare solo, stasera… Mi ha dato anche la benedizione con una delle sue citazioni rock!

-Ok, capo! Mi accompagni alla macchina ?Non mi resta altro da fare che continuare quel gioco, e fingere di essere contenta di andare via…

-Volentieri Milady- continua lui, facendo un gesto con la mano, invitandomi ad andare avanti.

Ci incamminiamo verso l’ auto senza dire niente, e ora che siamo arrivati, è giunto il tempo dei saluti, purtroppo…

-Beh, grazie per la breve ma intensa compagnia! continuo io scherzando.

-My pleasure, Milady!questo tono giocoso che usiamo tra noi lo adoro, ormai contraddistingue quasi tutte le nostre conversazioni, e talvolta è un buon nascondiglio nel quale rifugiarsi, dopo aver detto qualche frase troppo carinamente esplicita, sfuggita al controllo dell’impulso.

Istintivamente, –a proposito d’impulso, appunto- l’ho salutato con un bacio affettuoso sulla guancia, che lui prontamente ha ricambiato, colorando leggermente di rosso, il bel viso posto sotto i capelli neri e corti. Poi sono salita in macchina, accendendo motore e autoradio. Lui mi fa l’ultimo cenno di saluto con la mano, e si allontana dall’auto.

Ingrano la prima, e mentre le ruote del veicolo cominciano a solleticare l’asfalto fresco della sera, fisso gli occhi nello specchietto. Vedo Bob poggiato con la schiena e un piede sul palo di un lampione, ha il braccio sinistro piegato tra il petto e lo stomaco, e il gomito destro poggiato sulla mano, con l’indice e il medio dell’altra mano sulle labbra. Guarda la mia auto allontanarsi con aria seria e assorta. Chissà cosa sta pensando! Il fascio di luce che lo avvolge dall’alto, sembra un bagliore celestiale messo lì da Dio in persona, per accentuare quel non so che di angelico impregnato nella sua figura, rimasto lì fin dalla prima volta che l’ho visto…

Intanto la radio passa “Old Man” di Neil Young. Non male la musica rock, devo cominciare ad ascoltarla più spesso!

Mentre do ancora un’ultima occhiata al Rocker Celeste dallo specchietto, sorrido e ingrano la seconda, cominciando il mio piccolo “viaggio” diretta chissà dove, forse verso l’orizzonte di un nuovo Oceano, qui, in California, nella Città degli Angeli.

 

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