14/09/09

White Sands-Il Grido delle Onde V

 V. Il ritorno

Arrivo alla spiaggia bianca nel primo pomeriggio di un caldo mercoledì, con il Sole che picchia impietosamente sul tetto di Cindy, e si riflette sopra l'asfalto scuro della strada, traendone effetti liquidi, simili a miraggi, come se la strada stessa si stesse sciogliendo, per somigliare al mare. L'estate è nel pieno, a queste latitudini, coi suoi colori accecanti, le sue nette, definite forme.
Giunto nel punto in cui già la prima volta mi ero fermato, spengo il motore, che sembra ringraziarmi, con la ventola del radiatore sibilante, e scendo dall'auto. Fuori fa ancora più caldo, ma è un caldo secco, che non si attacca alla pelle. Socchiudo gli occhi e misuro con lo sguardo tutta la spiaggia: la scogliera che la delimita a semicerchio è ancora là.
Anche il mare color smeraldo: le onde placide si rifrangono sulla battigia, dove inizia la striscia di sabbia bianca. Sembra polvere di una cometa precipitata milioni di anni fa, e polverizzatasi al contatto con l'atmosfera, cadendo poi come pioggia d'argento in quel punto, formando una spiaggia dai contorni di sogno.
Ci sono anche i miei amici gabbiani, che volano pigramente dagli scogli al mare, lanciandosi i loro magici richiami. Anche la parte di scogliera a ovest, quella da dove comparve Sandy la prima sera, non è sparita, penso, sorridendo. E a quanto pare, non è sparita nemmeno lei.
Seduta sugli scogli, con lo sguardo rivolto verso i flutti che si succedono a riva, spinti dalle correnti, dalla forza di gravità del pianeta, e da altre forze senza nome, i lunghi capelli castani mossi dal soffio di quel vento leggero che viene dal mare, le ginocchia strette contro il petto e la testa poggiata su di esse, vagamente piegata a sinistra. E' proprio Sandy.
Immobile sugli scogli, una strana, fantastica visione, preludio a qualche evento in cui gli elementi, e quelle forze senza nome che muovono le correnti sottomarine, uniscono passato, presente e futuro.
Inizio a camminare sulla sabbia bollente -e posso sentire il calore bianco anche attraverso la tela delle scarpe basse-, verso la cercatrice di conchiglie, la cui Voce d'argento mi ha richiamato lì. Quando sono a una quindicina di metri da lei, Sandy volge la testa verso di me, continuando a tenerla appoggiata sulle ginocchia, e piegata a sinistra. Mi riconosce, perché sorride, salutandomi:
-Chi si rivede da queste parti! Ronny, vero?
Sorrido a mia volta, -Si, esatto... Sandy, vero?- la imito, anche se ricordo benissimo il suo nome. E provo uno strano piacere nel constatare che anche lei ricordi il mio.
-Come mai sei tornato?- chiede, con quella voce cristallina che mi era parso di sentire, nel cuore della conchiglia, poche sere fa, o forse mille anni fa, -Pensavo che i surfer cercassero sempre nuove onde...
-No... ti sbagli. Noi cerchiamo l'Onda Perfetta...- rispondo, -e Qualcosa mi dice che la troverò qui.
Giro la testa verso la spiaggia, quindi in direzione dell'oceano, -E poi è un bel posto, questo. Non è proprietà privata, no?- concludo ridendo.
Anche Sandy ride, una breve risata, che le illumina lo sguardo. Ha gli occhi dello stesso colore del mare, un verde smeraldo, che però pare assumere tonalità acquamarina, quando la luce del Sole le illumina il viso in maniera più diretta. Intorno alle iridi c'è come una sorta di aureola, del colore dell'oro. E la pelle chiara, quasi bianca come la sabbia di quella spiaggia. Particolari che non avevo notato, durante il nostro primo incontro notturno.
-Hai poi trovato la tua conchiglia?- le chiedo.
Si stringe le gambe con le braccia, ondeggiando il busto, -No, ma si sa che le conchiglie, prima o poi, prendono vita e tornano nel mare,- dice, -in cerca dello spirito di un tritone, o una sirena, che torni ad abitarle...
Sorrido. Leggende di mare, probabilmente. Alcune di queste favole ne conosco anch'io, narrate dai pescatori che ho incontrato durante il mio endless tour in cerca dell'Onda Perfetta. Questa però non l'avevo mai sentita. Amo questi racconti, che sono come le parabole narrate dalle correnti sottomarine agli abitanti dell'Oceano. Per caso, oppure perché da Qualche Parte è stato deciso così, le Leggende di Mare a volte vengono in superficie, lasciando che anche creature terrestri, come me, come Carmilla, come Sandy (no, forse lei no, forse lei è un'Ondina, nonostante non abbia la pinna caudale!) possano ascoltarle, sbirciando per un attimo che sembra infinito, i misteri custoditi negli abissi.
-Interessante,- commento, con una punta di ironia.
-E' così,- continua lei, -il mare parla dentro le conchiglie, e queste vengono portate a riva, finché qualcuno le raccoglie, e ascolta la Voce delle onde. Poi tornano fra i flutti, perché hanno esaurito il loro compito...
-La Voce delle onde...? Io ne trovai una, sulla spiaggia, la mattina dopo... quella sera...
Sandy torna a guardare il mare, sorridendo,- Si? Una conchiglia?- mi chiede.
-L'ho ancora con me, l'ho conservata. E' in macchina,- la ragazza si volta di nuovo nella mia direzione, fissandomi con uno sguardo pieno di curioso interesse.
-Hai sentito la Voce delle onde, parlarti, da dentro quella conchiglia?- chiede ancora, ridendo.
-Credo di si,- ridacchio anch'io, ripensando alla sera in cui ho udito la Voce, la stessa che ora mi parla da due metri di distanza. E riconosco come quella di Sandy, senza ombra di dubbio, -vuoi vederla?- chiedo.
-Andiamo!- risponde lei, saltando giù dalla roccia, con la gonna lunga che le svolazza intorno alle gambe. Il contatto dei piedi nudi con la sabbia rovente non pare darle il minimo fastidio.
Ci dirigiamo verso l'auto, lei cammina due passi dietro di me, fissando la sabbia bianca, coi capelli che paiono un velo fluido mosso dal vento. Apro la portiera di Cindy e mi introduco all'interno. Vi rimango per almeno dieci secondi, immobilizzato dalla sorpresa.
-Che succede?- chiede lei, divertita, -il colpo della strega?
-Eppure era lì...- balbetto, -fino a dieci minuti fa, c'era...- mi volto verso di lei, -è sparita! La conchiglia non c'è più!
Sandy ride, ma senza malizia, un riso schietto e spontaneo, -Te l'ho detto. Le conchiglie tornano sempre al mare, dopo che le onde dentro di loro hanno parlato…


Capitolo VI Samy monogram

1 commento:

  1. oh meno male:))) qui ho trovato la parolina magica;-).."commenti"..dove nn la trovo invece è qui sotto..mi si apre 1 sito dove ascoltare music e basta. cmq, il racconto mi coinvolge nonostante io l'abbia già letto in altra sede;-) certo, è tato riveduto e avete aggiunto qualcosina, ..ma è sempre meraviglioso:))) ricordo la conkiglia...dimora di una dolce Sirena, dalla voce d'argento...mano a mano ke leggo, comincio a rammetnare altri particolari:)saluti carissimi my sweet friends:staff:staff

    RispondiElimina